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  • Musicoterapia: all'interno dell'associazione vi sono musicoterapeuti formati[1], che si occupano di percorsi terapeutici individuali e in piccolo gruppo, soprattutto nell'ambito delle disabilità e dell'autismo. L'orientamento musicoterapico è di orientamento psicoanalitico e la tecnica utilizzata è quella della libera improvvisazione musicale.
 
 
 
 
Cos'è la Musicoterapia su base Psicodinamica

Una delle definizioni più note della musicoterapia è quella di K. Bruscia, docente alla Temple University di Philadelphia (USA):
«La Musicoterapia è un processo sistematico di intervento ove il terapeuta aiuta il cliente a migliorare il proprio stato di salute, utilizzando le esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano attraverso di esse come forze di cambiamento». (K. Bruscia, USA 1987)
In musicoterapia quindi il suono e la musica sono utilizzati come mediatori espressivi finalizzati allo sviluppo della relazione con il paziente. All’interno di questa relazione la musica trova il suo aspetto terapeutico e permette al paziente di sperimentare cambiamenti intra e interpersonali.
La musica e l’improvvisazione, e quindi il basso grado di strutturazione, permettono un utilizzo dialogico delle produzioni sonoro-musicali e un’esplorazione degli elementi affettivi-relazionali. Questi elementi assumono una posizione centrale all’interno dell’intervento. Il processo creativo, così come la relazione che ne consegue, è soggetto a uno sviluppo nel corso del tempo: questa è la chiave del processo riabilitativo che si riflette nella crescita interna all'individuo.
Il modello psicodinamico trova fondamenti teorici nella psicoanalisi (principali autori di riferimento_ Freud, Bion, Lacan, Klein), ciò porta il terapeuta ad avere un approccio basato sull'osservazione dei messaggi diretti ed indiretti, consci ed inconsci, musicali e non, che l'utente invia. Il lavoro di elaborazione di questi aspetti viene effettuato attraverso una accurata analisi e riflessione durante e dopo gli incontri. Questo da la possibilità al terapeuta di poter rendere al paziente i propri contenuti in una forma mentalizzata: «comunicando esperienze che non hanno ancora avuto accesso al pensiero, come avviene nella relazione primaria tra il bambino e la madre» (Bion, 1962).
Questo tipo di attività è stata svolta per la prima volta nella struttura Usl nell'anno 2015/2016 attraverso un percorso di Tirocinio Clinico promosso dal Corso per Tecnico Qualificato in Musicoterapia, via Pietrapiana 32 50121 (FI), lavoro supervisionato e guidato dai docenti/musicoterapeuti interni alla scuola e dalla tutor della struttura sanitaria, Dott.ssa Manna. Il progetto si è districato in due sedi: la sede Usl di Sesto fiorentino, nella quale sono stati svolti percorsi di musicoterapia individuale con due bambini autistici di 9 anni, e nella struttura Usl di Barberino di Mugello con una bimba di 3 anni con PCI. Su quest'ultimo caso è stata elaborata la tesi finale del corso, basata sull'analisi del percorso musicoterapico, attraverso una microanalisi di video e spartiti musicali, tramite il supporto dei supervisori interni al corso e della tutor della struttura.

Attività previste (obiettivi, metodologie, finalità)

Improvvisazione clinica con attività musicali libere, strutturate o semi strutturate. Configurazione di un setting di musicoterapia comprendente strumenti musicali di varia natura: pianoforte, chitarra, strumenti a corde, percussioni e batteria. Gli strumenti possono variare in funzione dei casi e delle possibilità offerte dalla struttura ospitante.


Obiettivi del percorso di Musicoterapia

Le sedute di musicoterapia sono applicabili ad uso riabilitativo nei seguenti ambiti: disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico, disturbi della comunicazione, disturbi dell’attenzione, disturbi dell’apprendimento, disturbi psichiatrici. La tecnica fondamentale dell’intervento del musicoterapeuta è l’improvvisazione clinica: «l'uso dell'improvvisazione musicale in un ambiente di fiducia e sostegno creato per andare incontro ai bisogni del paziente».(Wigram, 2011)
 

Metodo e finalità

Sono previste quattro sedute di valutazione, basate sull’osservazione dell’utente. In base a tale valutazione, verrà elaborata l’idea di un percorso terapeutico che tenga conto delle capacità cognitive, relazionali e motorie di ogni soggetto. Le finalità dell’intervento sono legate alle problematiche individuali di ogni partecipante. Nel caso delle disabilità intellettive, tenuto conto delle difficoltà cognitive, il musicoterapeuta dovrà cercare di semplificare il contatto del soggetto con le proprie capacità espressive attraverso l’uso del linguaggio musicale. Il fine è di aiutare il soggetto disabile a riprendere il corso dello sviluppo personale limitato dal trauma della disabilità. Nel caso dei disturbi dello spettro autistico, il musicoterapeuta dovrà usare l’improvvisazione al fine di facilitare lo sviluppo dell’intersoggettività attraverso l’uso della musica come linguaggio preverbale. Il terapeuta deve avere la possibilità di usare le proprie competenze tecniche in prima persona; la presenza di figure complementari non è necessaria e deve essere valutata in base alle effettive necessità dei soggetti.
 

Codice Deontologico
Il professionista è legato all'insieme di norme interne al Codice Deontologico dell' AIM (Associazione Italiana Musicoterapia):
Il presente codice è l’insieme dei principi e delle regole cui è tenuto il professionista della musicoterapia AIM (PMT AIM) nell’esercizio della professione. Prescrive inoltre i comportamenti più consoni per l’esercizio della professione stessa. (Punto 1 Codice Deontologico AIM)
Il codice è consultabile sul sito web: http://www.aiemme.it/
 

Organizzazione pratica
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Incontri individuali:
Gli incontri sono individuali e devono avere una durata massima di 45 minuti in uno spazio adibito alla musicoterapia.
Incontri di équipe:
Sono previsti incontri periodici con le varie figure professionali, interne ed esterne alla struttura ospitante, che seguono l’utente, oltre ad incontri periodici con la famiglia.
Supervisioni:
Il lavoro verrà supervisionato da musicoterapeuti esterni dal contesto di lavoro, di modo da poter dare ai terapeuti un sostegno obiettivo.



[1]   Diplomati al Corso Biennale per Tecnico Qualificato in Musicoterapia ad indirizzo Psicodinamico, via Pietrapiana 32 (FI), in collaborazione con il Centro Psichiatrico Universitario di Kortenberg e il Lemmensinstituut (Facoltà di Scienze e Arte) dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio). Iscritti alla Shir, Associazione Professionale Toscana di Musicoterapia Dinamica,via Masaccio 72 (FI).
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